giovedì 8 gennaio 2009

MOSTRE - Mario Schifano al GNAM

4 settembre 2008

Ultime settimane per visitare la mostra che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma dedica a Mario Schifano, grande figura dell’arte italiana e internazionale contemporanea, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Con più di centotrenta opere tra dipinti e disegni, la Galleria presenta la prima importante e completa retrospettiva che ricorda questa icona dell’arte, romana di adozione (nasce ad Homs in Libia nel 1934), celebre non solo per le sue opere ma anche per il suo impegno civile e per la sua vita sregolata.

Pur senza entrare nel merito di disquisizioni sulla storia dell’arte contemporanea, è giusto ricordare che Schifano è innalzato oggi a figura cardine nel panorama artistico della capitale ed è considerato fenomeno europeo dalla stessa critica che negli anni ’60 lo stroncava senza appello.

La mostra ripercorre i quarant’anni di produzione artistica di questo “inviato speciale nella realtà”, come lo definisce Achille Bonito Oliva, curatore della mostra, a partire dalle prime opere degli anni ‘50, molte delle quali inedite, grazie ai prestiti di numerosi collezionisti privati.
Decennio dopo decennio, si attraversano così le sale dei suoi famosi quadri monocromi degli anni ’60, in cui il dipinto diventava “schermo”, azzeramento, punto di partenza dove poi avrebbe inserito marchi (Esso, Coca Cola), cifre, lettere, segnali stradali. Poi ancora i cosiddetti “d’après” del 1975, lavori di ripensamento in cui Schifano rifà Magritte, De Chirico, Cezanne e rifà persino se stesso, ripetendo quadri dipinti negli anni passati.

Precursore di una certa avanguardia, e in contatto con artisti internazionali quali Duchamp, Rauschenberg, Jasper Jones ed Andy Warhol, fu tra i primi a sperimentare innesti tra pittura, musica, cinema, video, fotografia (polaroid).

Arte e vita furono inestricabilmente legate nel lavoro di Schifano, che trovava nella quotidianità, nei viaggi e nei ricordi un’inesauribile fonte d’ispirazione: “Io aspetto un segnale per partire. Basta niente, un giornale, un libro, un titolo, un’insegna”.

Per questo motivo il percorso scelto per l’allestimento, quello cronologico, è sicuramente il più corretto. Purtroppo, almeno all’inizio della visita, si fatica un po’ a comprenderlo ma dopo che si capisce il criterio adottato, diventa tutto più chiaro.

L’esposizione è divisa in due parti, su due piani diversi della Galleria, ma anche la comprensione di tale dislocazione è affidata completamente all’intuizione del visitatore, che si trova un po’ disorientato nel districarsi tra le sale della collezione permanente.

Ci chiediamo dove sono le buone vecchie rassicuranti frecce che indicano, o quantomeno consigliano, la direzione del percorso da seguire.
Riguardo all’allestimento, è stato scelto di non accompagnare le opere con alcun testo esplicativo, ad esclusione della biografia all’ingresso della mostra, che dà l’unica chiave di lettura per la comprensione delle opere che si andranno a vedere. Naturalmente questa scelta consente al pubblico di stare a tu per tu con le opere, senza orpelli “disturbanti”. Via alla libera interpretazione personale e, soprattutto, ad una fruizione esclusivamente emozionale della produzione artistica.

Nella pur apprezzabile, ancor più perché rara, possibilità di abbandonarsi al “sentire” le opere, tuttavia si avverte la mancanza di un appoggio alla conoscenza, di un supporto didattico (ideale sarebbe un pieghevole) che accompagni la visita.
La mostra resterà aperta fino al 28 settembre, poi si sposterà a Milano e in Francia, al Museo d'arte moderna di St. Etienne.

GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Viale delle Belle Arti, 131 – 00196 Roma
11 giugno - 28 settembre 2008
Apertura: martedì - domenica dalle 8.30 alle 19.30.
Info: 06 32298221
Per le visite guidate: 06 32298451;
Biglietto: € 9 intero – € 7 ridotto
Ingresso per disabili: via Gramsci, 73
Catalogo Electa

Nessun commento:

Posta un commento