giovedì 8 gennaio 2009

MUSEI - Il Museo della Persona. Dove la tua storia diventa memoria di tutti

11 dicembre 2008

Gli esseri umani, sia anonimi che noti, desiderano immortalare la propria storia. Questo è stato il presupposto che ha stimolato la creazione del Museo della Persona, un museo virtuale nato per offrire a tutti l’opportunità di integrare la propria storia in una rete di memoria individuale e collettiva.

Il Museo della Persona è stato fondato a San Paolo del Brasile nel 1991 come museo virtuale con l’obiettivo principale di creare uno spazio dove ciascuna persona potesse avere l’opportunità di preservare la sua storia personale e trasformarla in memoria collettiva.

Nel primo periodo della sua storia, il Museo ha elaborato i primi cd-rom a sfondo storico interattivi del Brasile, in cui sono state riunite interviste diverse e numerose su temi specifici (la storia del commercio, delle squadre di calcio, dei sindacati ecc.). E’ stato poi organizzato una sorta di museo itinerante, attraverso la dislocazione di cabine in strada, nelle stazioni metro e nei locali pubblici, dove la gente comune poteva raccontare la sua storia. Il progetto ha avuto tanto successo da essere replicato circa 2000 volte per tutto il Brasile.

Solo dal 1997 il museo è entrato in Internet e ha subito sfruttato il grande potere dell’interattività e di uno spazio permanentemente aperto in cui chiunque voglia può inserire la sua storia o quella della sua comunità sotto forma di testimonianze audio, video e fotografiche, oltre che consultare l’archivio del museo. Parallelamente il lavoro per le strade è continuato, per diffonderlo tra la popolazione del Brasile, meno del 20% della quale possiede un accesso a Internet. La diffusione è avvenuta poi attraverso ogni mezzo possibile: libri, esposizioni, documentari, programmi radio e televisivi, seminari e laboratori.

La conoscenza di storie individuali, e quindi spesso anche delle proprie radici, contribuisce a rafforzare un senso di identità e di appartenenza ad una determinata comunità. Questo è valido ancora di più in un paese “giovane” come il Brasile, composto da tante etnie diverse. I progetti portati avanti dal Museo hanno avuto un forte impatto sociale sulla comunità locale; ad esempio, il progetto sulla storia delle professioni in estinzione, che ha raccolto testimonianze di lavoratori tra il 1997 e il 1999, è diventato un libro utilizzato oggi nel programma di storia delle scuole del Brasile, oltre che nel programma formativo per alcune professioni.

Dopo 17 anni di attività, oggi il museo è formato da quattro nuclei (Brasile, Canada, Stati Uniti e Portogallo) che collezionano, preservano e condividono storie di vita comune con intenti condivisi. Essere Museo della Persona vuol dire essere responsabili della democratizzazione della memoria sociale a livello locale e della diffusione delle storie locali a livello globale.

«Crediamo che il mondo possa migliorare se si afferma il valore universale della storia del singolo essere umano e la necessità di una comunità globale di narratori e ascoltatori» si trova scritto sul sito del Museo. La sfida è quindi quella di usare le collezioni di storie personali per promuovere azioni di comprensione, educazione, politica positiva, giustizia sociale.

I valori perseguiti dal Museo della Persona ruotano fondamentalmente su tre concetti:
- ogni storia personale ha una valore e deve far parte della memoria sociale
- ogni persona gioca un ruolo attivo nelle trasformazioni della società
- la conoscenza dell’altro è essenziale per rispettare le persone e le culture.

Fedele al principio, espresso dalla poetessa americana Muriel Rukeyser, che “il mondo è fatto di storie, non di atomi”, la missione del Museo è quella di creare una memoria sociale, costruita democraticamente, che contribuisca ad ampliare la nostra visione del mondo, a creare relazioni tra le generazioni, le comunità e le differenti classi di potere, ed a creare prospettive nuove per la nostra società.

Sulla base di questi valori, il Museo della Persona ha organizzato, il 16 maggio di quest’anno, la prima giornata mondiale delle storie di vita (International Day for Sharing Life Stories) in cui, in varie parti del mondo, la gente si è riunita in sale, aule, parchi pubblici, teatri e musei per ascoltare e raccontare le proprie storie.

L’iniziativa, che per l’Italia è stata accolta dalla città di Palermo, si è tenuta in network con decine di comunità di tutto il pianeta, tra le quali Mexico City (Messico), Denver (Usa), Rio De Janeiro (Brasile), Cape Town (Sud Africa) e Mumbai (India). Ed il materiale prodotto, tra fotografie e testimonianze registrate, è entrato a far parte di questo preziosissimo archivio umano che è il Museo della Persona.

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