giovedì 8 gennaio 2009

NOVITA' E RIFLESSIONI - I musei sbarcano su Second Life. Attenzione ai facili entusiasmi

3 dicembre 2008

Lo scorso novembre è stato presentato nell’Auditorium dell’Ara Pacis il nuovo progetto del sistema dei Musei Civici di Roma, che si sono aperti, per così dire, ai più moderni mezzi di comunicazione informatici. Ma procediamo con ordine.

Da settembre la rete dei Musei in Comune ha attivato un blog che, oltre ad essere uno strumento istituzionale, attraverso la divulgazione di notizie e informazioni sempre aggiornate agli utenti delle “community” di Internet, è anche - come tutti i più comuni blog - un diario, aperto a racconti personali delle visite alle mostre, e uno spazio aperto alle discussioni.

Il blog è anche la piattaforma di partenza per approdare ad altri due strumenti di gran moda in questo momento, in particolar modo tra il pubblico più giovane. Il primo è Flickr, la più vasta “galleria fotografica” sul web delle persone comuni, dove l’utente può curiosare ed incuriosirsi tra le foto delle mostre attuali e passate. Il secondo è l’oramai noto a tutti YouTube, dove sono collegati brevi video-documentari sulle mostre, interviste ad assessori, curatori ecc.

Ma l’aspetto più innovativo è l’ingresso dei musei civici su Second Life, il mondo virtuale popolato dagli “avatar”, creature tridimensionali che hanno nome e aspetto fisico inventati ma che danno vita ad una società del tutto simile a quella umana: costruiscono e abitano case, lavorano, incontrano amici agli aperitivi e, da qualche tempo, frequentano i musei.

Così accade che mostre reali vengano riallestite in questo regno virtuale, come nel caso romano, con l’inaugurazione (con tanto di vernissage) su Second Life della mostra “The Big Bang”, ospitata realmente al Museo Carlo Bilotti fino allo scorso 19 ottobre. Nel suo sdoppiarsi, la mostra utilizza uno spazio italiano che su SL era già presente (Experience Italy), ispirato alle architetture dell’Eur.
Marina Bellini, che gestisce e cura il progetto, e la sua collaboratrice Micaela Cini, hanno sottolineato come, col riallestimento virtuale della mostra, non si sia voluto riproporre quella reale in modo identico, ma come si siano volute sfruttare le infinite possibilità che offre SL, non ultime quella di poter volare ed il teletrasporto. Ogni sala virtuale è stata così scenografata giocando con le opere stesse, scomponendo i quadri e dilatandoli, facendoli diventare parete, pavimento o oggetto in movimento. Il visitatore può così compiere un percorso creativo e coinvolgente.

A chi legittimamente ha chiesto, durante la presentazione, se il moltiplicarsi delle mostre sul web non rischi di impigrirne il pubblico comune, stimolato a visitare questi luoghi della cultura comodamente seduto sulla poltrona di casa, l’assessore alle Politiche Culturali Umberto Croppi ha risposto che questo è solo un arricchimento delle possibilità di fruizione del nostro patrimonio culturale.

Secondo Croppi, SL va inteso come uno strumento di comunicazione formidabile a livello mondiale, terreno privilegiato di cultura, che non sottrae visitatori concreti ai musei: «un utente può entrare in una mostra e decidere se vale la pena o meno di visitarla nella realtà». Inoltre, l’allestimento virtuale di mostre già concluse può diventare un archivio di tempo illimitato dal costo inesistente e alla portata di tutti.

In effetti, la volontà da parte dei musei di interfacciarsi con il proprio pubblico, reale e potenziale in forme sempre più allargate è ormai manifesta e senz’altro lodevole. Gli esempi sono numerosi: il Museo Mart di Rovereto ha il suo spazio su Facebook (lo strumento più diffuso per creare una rete di amici, parenti e conoscenti) e conta migliaia di “amici”, i siti internet dei musei offrono sempre più interattività ai loro utenti, divulgando i loro contenuti in modo via via più coinvolgente e stimolante.

A questo punto, però, ci permettiamo di sollevare qualche incertezza. Tornando all’ingresso dei musei su Second Life, a fronte dei molti vantaggi, bisogna ammettere che questa strana società “doppia” dà avvio a storture di non facile comprensione. Vero è che 53.000 avatar sono compresenti ogni minuto su Second Life, e consideriamoli pure tutti potenziali fruitori di cultura, ma è vero anche che tra questi c’è chi è disposto ad acquistare opere concepite per Second life quotate nel mondo reale fino a 7mila euro.

Bisognerebbe imparare a indagare e conoscere il popolo di navigatori di musei virtuali, che sicuramente sarà mosso da interessi, motivazioni e aspettative differenti dalla gente che frequenta le mostre reali, per fornire loro offerte commisurate alla domanda e insieme dello stesso spessore culturale e sociale dei musei tangibili.

Dall’altra parte, anche gli organizzatori delle mostre virtuali avranno intenti nuovi. Chi frequenta Internet quotidianamente è cosciente di quanto sia naturale il meccanismo di attirare nella propria pagina quanti più utenti possibili (è normale anche per un museo reale voler attirare il maggior numero di visitatori) e, per ottenere tale risultato, spesso vengono utilizzati espedienti che con obiettivi culturali hanno poco a che fare. Non va sottovalutato, peraltro, che attorno a SL girano ormai interessi economici di vaste proporzioni.

L’incontro tra la cultura e la fantasia è di certo avvincente, e lo spazio intimo della navigazione individuale in una mostra all’interno del proprio computer può eliminare la soggezione ed altri ostacoli psicologici comuni tra il pubblico reale.

Il fenomeno è troppo complesso e ancora troppo poco monitorato per trarre conclusioni affrettate.

La speranza è che l’abitudine alla fruizione delle mostre virtuali non appaghi così tanto l’utente del web fino a - mi si perdoni il gioco di parole - sostituire l’insostituibile esperienza della visita al museo, dove è bello avvicinarsi alle opere fino a rischiare di far suonare l’allarme, guardare facce interrogative davanti a didascalie spesso incomprensibili, urtare persone reali e dire “Oh, scusi!”, tagliarsi il dito con la carta del catalogo appena comprato.

1 commento:

  1. "..tagliarsi il dito con la carta del catalogo appena comprato"...bellissimo Claudia!Sai riportare le cose alla eneguagliabile esperienza personale del contatto diretto con la realtà!
    Raffaello

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